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n°8 – October 20

Editorial

Bozzetti per la sigla di MediaMente, il cyberscopio, Pietro Galifi 1999 (Archivio Altair4 Multimedia).

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Fin dalle prime trasmissioni della Rai, le arti visive hanno dato un forte contributo all’estetica e ai contenuti della televisione italiana. Gli studi sul tema si sono concentrati prevalentemente sul ruolo di mediazione operato dalla tv attraverso programmi di divulgazione, rubriche di approfondimento, documentari e citazioni dalla storia dell’arte. Il numero 8 della rivista «Sciami|ricerche» è invece incentrato sulle collaborazioni intessute tra artisti visivi e sistema televisivo italiano, dall’avvio delle trasmissioni sperimentali, a metà del XX secolo, fino agli albori del XXI secolo. Tra i casi studio proposti sono analizzate sia alcune significative incursioni nei palinsesti televisivi di personalità note della storia dell’arte, sia esperienze lavorative durature e continuative che hanno visto interagire il linguaggio artistico con quello televisivo. All’interno di questo quadro vi sono artisti che hanno analizzato il medium sperimentandone i linguaggi e le tecnologie e coloro che, al contrario, hanno riproposto sul piccolo schermo il proprio lavoro e la propria ricerca; emerge inoltre il peso di figure come registi televisivi e grafici la cui attività è stata raramente oggetto di studi storico-artistici.

L’obiettivo del numero, quindi, è di contribuire a fare luce su un universo di esperienze ancora in gran parte da censire, in cui pittori, grafici, scultori o videoartisti hanno lavorato all’interno della struttura produttiva televisiva. Si tratta di una rete di collaborazioni estremamente diramata, in cui non è da sottovalutare il ruolo ricoperto dalla Rai prima e dalle tv commerciali più tardi, come importante sbocco lavorativo per una serie di profili professionali collegati alle belle arti e al teatro. La tv come nuovo soggetto committente pone però numerosi interrogativi. Emerge innanzitutto un primo quesito circa il coefficiente di autorialità dei prodotti creati per il piccolo schermo, anche perché non di rado gli stessi artisti hanno preferito sorvolare su tali esperienze, ritenute non abbastanza rappresentative della loro ricerca.

I singoli casi studio qui proposti vengono preceduti da saggi che tentano una ricognizione delle collaborazioni tra artisti e televisione (Francesca Gallo, Silvia Bordini), entro e oltre i confini nazionali, riflettendo sul modo in cui il linguaggio artistico si è rapportato al medium televisivo, talvolta subendone il fascino, talaltra opponendovi un discorso critico. Da queste disamine emergono numerose domande che non riguardano solo le molteplici prospettive dalle quali può essere colto il rapporto degli artisti con la tv, ma anche i problemi metodologici con cui si deve scontrare chiunque intenda studiare l’argomento, in particolare se la cronologia è relativa ai primi anni di vita della televisione (Damiano Garofalo).

Le esperienze di Lucio Fontana (Chiara Mari), Bruno Munari (Guido Bartorelli), Giosetta Fioroni e Pino Pascali (Martina Rossi) per la tv degli esordi rappresentano la pluralità di approcci della ricerca artistica al nuovo medium nei primi decenni di vita di quest’ultimo: il piccolo schermo diviene un nuovo contesto di sperimentazione, ma è anche un soggetto committente nel quale giovani artisti compiono il passaggio tra gli anni della formazione e l’esordio vero e proprio nel panorama internazionale. Del resto il lettore avrà modo di notare come il lavoro artistico-creativo si intrecci talvolta con quello di figure tecnico-professionali, come nel caso dei registi televisivi Alfredo Di Laura e Ranuccio Sodi (rispettivamente nei contributi di Francesca Gallo e di Paola Lagonigro).

Negli studi proposti emerge inoltre la necessità di inquadrare il rapporto fra linguaggi televisivi, anche sperimentali, e videoarte all’interno di un più ampio orizzonte che consideri le peculiarità della comunicazione mediatica e le diverse possibilità tecnico-linguistiche relative alle varie fasi storiche.

Alcuni contributi ricostruiscono esperienze dove la sperimentazione – tecnologica e linguistica – si pone totalmente al di fuori dalle logiche televisive, come nel caso delle opere realizzate da Eugenio Carmi (Anna Barenghi) e Gianni Toti (Silvia Moretti) per il Settore Ricerca e Sperimentazione Programmi della Rai e mai trasmesse. Mentre altri studi propongono ricerche pienamente integrate con i contenuti mainstream della messa in onda, trattando di lavori che nascono appositamente per la tv, come sigle e siparietti. Provenienti dalla pittura, dall’illustrazione, dalla computer art o semplicemente dalla grafica tradizionale, gli artisti che lavorano all’immagine televisiva sono un esempio del felice incontro tra creatività ed esigenze produttive e comunicative: Mario Sasso (Marco Maria Gazzano), Massimo Iosa Ghini, Mario Convertino (Paola Lagonigro) e Altair4 Multimedia (Pietro Galifi).

Avvicinandosi alle soglie del nuovo millennio, si delinea poi uno scenario ancora più sfaccettato in cui la tv diventa contesto di incursioni artistiche che possono assumere le forme della performance, di operazioni concettuali, o di rassegne video (Pasquale Fameli).

I saggi che vanno a comporre il numero monografico prendono spunto dai lavori del workshop Gli artisti visivi alle prese con le forme e i linguaggi della televisione (a cura di Francesca Gallo, Paola Lagonigro, Martina Rossi), svoltosi alla Sapienza Università di Roma il 18 ottobre 2019 grazie al finanziamento dell’Ateneo destinato a Convegni, seminari e workshop. I contributi qui raccolti sono stati messi a punto nel corso del 2020, in mesi particolarmente problematici anche per la ricerca bibliografica e archivistica: la nostra profonda gratitudine quindi a tutte le autrici e gli autori che nonostante le difficoltà sono riusciti a completare i loro testi per questa pubblicazione, e alla redazione di «Sciami|ricerche» per avere accolto il progetto e i contributi che ne sono scaturiti.

Author

Francesca Gallo has taught Contemporary Art History at Sapienza University of Rome since 2011, and between 2014 and 2020 she is board member of Consulta Universitaria per la Storia dell’Arte (CUNSTA). She studied the art and the critics of art as well as the techniques and the methods of art in the Twentieth century. Her interests on Italian Neo-avant-gardes – artists, critics, journals and exhibitions – have a specific focus on videoart and performance (Ricerche di Storia dell’Arte, respectively 2006 and 2014; L’Uomo nero 2018). She devoted her Ph.D. research to the exhibition Les Immatériaux (Centre Pompidou 1985), about which she published several essays and a book (Rome 2008). Francesca Gallo has just curated All’alba dell’arte digitale. Il Festival Arte Elettronica di Camerino (Mimesis 2018) and Gianni Melotti, La fotografia è facile. Giuseppe Chiari nelle immagini degli anni Settanta (Giunti 2019). Collaborations with artists prefer conceptual, performative and site-specific approaches, as in the exhibitions Sintattica (Rome 2015) and Confluenze (Rome 2016).

Author

Paola Lagonigro (1984) is PhD and assistant to the chair of History of Contemporary Art at Sapienza Università di Roma. Her research focused on Italian electronic art of the 1980s, its exhibition methods ("Ricerche di S/Confine" 2018) and circulation in television ("Piano b" 2019). Her studies are currently focused on Italian computer art and its links with scientific knowledge and artistic tradition (S. Bordini, F. Gallo (ed.), All’alba dell’arte digitale. Il Festival Arte Elettronica di Camerino, Mimesis 2018; «Arabeschi» 2019; A, Bertuzzi, M. Rossi, G. Pollini (eds.), In Corso d’Opera 3, Campisano 2019). She currently works as art historian for the Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in Rome.

Author

Martina Rossi is PhD and assistant to the chair of Contemporary Art History at Sapienza Università di Roma. Her studies focus on the experiments that the artistic neo-avantgarde shared with theatrical research in the sixties, about it she published The Artist's signature in the context of the happening. Joseph Pascali fecit anno in Requiescat in Pace Corradinus by Pino Pascali at the La Salita gallery subject exhibition («Venezia Arti» 2017) and The involvement of the artists in the Teatro delle Orsoline 15 by Mario Ricci, 1962-1965 for the volume In Corso d’Opera 3 (Roma 2019). In 2018 she won the Start of Research at La Sapienza University, a one-year loan to carry out the project entitled The Exhibition and cultural activity of the La Feltrinelli bookshop in Rome. 1964-1969, the results of which in course of publication for Campisano editore, Rome.

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