Categories
n°6 – October 19, Video

Video Art in Italy in the Seventies. Productions, exhibitions, theories

Frame dal video ABC video (1978) di Lola Bonora, Carlo Ansaloni e Maurizio Cosua realizzato durante il secondo video laboratorio alla galleria del Cavallino. Courtesy collezione privata Cardazzo, Venezia.

ABSTRACT

The proposed essay intends to address the context related to the History of Video Art in Italy in the Seventies deepening production and exhibition contexts of the art-works produced through, in particular, the activities of private and public video art production centers spread over the Italian territory (Videobelisco A.V.R., art/tapes/22, Centro Video Arte, Studio 970/2, Cavallino gallery). These centers, given the inaccessible costs of the recording devices, as well as the need to have specific technical skills, are of fundamental importance to allow artists to experiment with the new recording device. They are also the ones to take charge in many cases of the distribution of the works in exhibition contexts in Italy and abroad and to contribute, together with some art critics, to the first theories on the use of the new device in the artistic sphere. In conclusion, some of the causes of the end of these experiences will be analyzed, as well as the transition from the Seventies to the Eighties, when the production systems will change, as will exhibition contexts, mostly during dedicated Festivals.

This article is available in ITA.

Author

Lisa Parolo è assegnista di ricerca al Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell‘Università degli Studi di Udine, e coordinatrice del settore video del Laboratorio La Camera Ottica (Gorizia, Università degli Studi di Udine), specializzato nella digitalizzazione, restauro e archiviazione del film e del video. Si è dottorata con una tesi di ricerca intitolata Per una storia della videoarte in Italia negli anni Settanta: il fondo archivistico della galleria del Cavallino di Venezia (1970-1984). Riesame storico-critico delle fonti e individuazione di nuovi metodi di catalogazione digitale (A.A. 2016-2017). Ha preso parte a numerosi progetti dedicati alla conservazione e valorizzazione della videoarte e del cinema sperimentale, tra i quali quelli su Michele Sambin (2010-2014) e Sirio Luginbuhl (2014-in progress), sui fondi video dei centri di produzione di Ferrara (Centro Video Arte, 2013-in progress) e di Venezia (galleria del Cavallino, 2014-in progress). È inoltre una delle coordinatrici del progetto di censimento e mappatura degli archivi di videoarte in Italia (2017-in progress). Tra il 2010 e il 2013 ha partecipato alla progettazione e realizzazione dell’archivio digitale di Michele Sambin (www.michelesambin.com/archivio). Con Sandra Lischi ha co-curato il volume Michele Sambin. Performance tra musica pittura e video (Cleup, Padova, 2014) e con Cosetta Saba e Chiara Vorrasi ha co-curato la mostra Videoarte a Palazzo dei Diamanti. 1973-1979. Reenactment (2015, Ferrara).