Biannual webzine of Theater, Video and Sound | ISSN 2532-3830 | doi: 10.47109/0102
Martina Melilli è artista, regista, autrice e organizzatrice culturale. La sua opera è ispirata da ricerche di natura antropologica e documentaria, spesso in dialogo con le pratiche d’archivio. È interessata alla memoria, alla storia, agli immaginari individuali e collettivi. Si inoltra nelle fratture delle identità e della cultura indagando come incidono sul corpo delle persone e sui suoi movimenti. Crede nei progetti che si nutrono di dinamiche relazionali. Dalle collaborazioni con le persone e gli esperti che di volta in volta la accompagnano nascono principalmente film, progetti fotografici, installazioni, performance. Dopo la laurea in Progettazione e Produzione delle Arti Visive (IUAV), studia cinema documentario e sperimentale alla LUCA School of Arts di Bruxelles dove collabora con la piattaforma artistica Auguste Orts; nel 2015 prende parte alla piattaforma di studi post-accademici SIC (SoundImageCulture). Nel 2017 risulta vincitrice di Artevisione con MUM, I’M SORRY, opera poi selezionata per l’edizione 2018 di VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images, e per la correlata mostra European Identities: New Geographies in Artists’ Film and Video a cura di Leonardo Bigazzi per il festival Lo Schermo dell’arte, nel 2019 è nella selezione di Ekrani i Artit festival, Scutari (AL) e Vista d’Arte, a cura di Da Luz Collectiv, a LisbonaI suoi cortometraggi vengono selezionati, tra gli altri, all’International Rotterdam Film Festival, Ji.hlava IDFF, CineMigrante, DocuTIFF, Lago Film Festival, Filmmaker Film Festival, Milano Film Festival,il suo primo documentario di creazione, My home, in Libya (Stefilm International, ZDF/ARTE, RAI Cinema con il sostegno del MiBAC) è presentato in prima mondiale al Festival di Locarno 2018, poi al Chicago IFF, DOK Leipzig, e molti altri, ottiene premi e menzioni speciali. Dal 2019 Melilli collabora con la rivista Playboy Italia con la rubrica CORPO A CORPO | Bodily Conversations. Il cortometraggio Assembramento (2020), parte del film collettivo Le storie che saremo, è presentato in anteprima all’interno del festival Archivio Aperto; finalista del premio d’arte emergente Fondazione Francesco Fabbri, Melilli riceve la menzione della giuria per il lavoro Un abbraccio. Conduce laboratori e conferenze in numerose istituzioni italiane e internazionali.